Il dolore ai denti senza carie è meno raro di quanto si possa pensare, sebbene di norma sia dovuto alla corrosione di smalto e dentina.
Al persistere del fastidio è bene rivolgersi al proprio odontoiatra per formulare la giusta diagnosi e procedere con la cura più adatta al caso. Sono tanti i fattori che possono provocare il mal di denti, dalle infezioni del cavo orale fino ai problemi cardiaci, passando per i disturbi cardiaci e finanche lo stress. Visto lo spettro così ampio delle potenziali motivazioni, risulta molto difficile, sconsigliabile e a volte dannoso, affidarsi all’autodiagnosi, cercando di affrontare la cosa con rimedi fai da te o andando per tentativi. Tra le informazioni utili a determinare la causa del problema, il medico in prima analisi cercherà di raccogliere dati proprio sul tipo di sensazione dolorosa, vale a dire:
• Se il dolore aumenta con l’assunzione di alimenti caldi o freddi
• Se il dolore è intermittente o continuo
• Se il dolore è associato a febbre o a sanguinamento delle gengive
Il dolore ai denti senza carie si può manifestare anche nelle seguenti circostanze:
• Ascesso dentale (accumulo di plasma, pus, batteri e detriti nei tessuti che circondano il dente), spesso il dolore è tale da impedire o compromettere la normale masticazione. Si divide in ascesso periapicale (infiammazione della zona più interna del dente dove risiede la polpa, quindi pulpite), ascesso parodontale laterale (si forma una tasca parodontale dove si annidano batteri che danno origine all’infezione e al pus).
• Alveolite (si manifesta quasi sempre in seguito ad un intervento di estrazione dentale.
• Accumulo di placca e di tartaro (anche senza la comparsa di una vera e propria infezione, la proliferazione batterica può causare sensazioni di fastidio e di dolore).
• Trauma o urto
• Ipersensibilità acquisita del colletto dentale
• Bruxismo (digrignamento dentale notturno), specialmente se si presenta al mattino al risveglio e interessa l’intera semi-arcata dentale.
• Dolore post-sbiancamento dentale, di solito transitorio e di breve durata.
• Frattura o lesione del dente
• Infiammazione delle gengive (gengivite)
• Sinusite
È possibile provare dolore ai denti senza avere carie?
Un dolore ai denti senza carie impone ad un medico coscienzioso una valutazione generale del quadro clinico del paziente, poiché come già detto le cause possono essere diverse, e fortunatamente il più delle volte si tratta di disturbi facilmente risolvibili o trattabili. Soltanto con un’accurata visita odontoiatrica si può stabilire e distinguere la sede del dolore (cioè il punto dove il paziente avverte la sensazione) dall’origine del dolore (vale a dire l’area anatomica da dove il dolore prende vita). Quando questi due elementi coincidono, si parla di dolore “primario”, mentre nell’eventualità in cui la sede e l’origine del dolore non corrispondano (dolore eterotopico o riferito), si può trattare di altro genere di problema o patologia. Il mal di denti non odontogeno, quindi non imputabile a lesioni cariose o parodontopatie, risulta a volte di difficile diagnosi, così che il paziente in alcuni casi viene sottoposto a devitalizzazioni o addirittura ad estrazioni, senza trarre nessun beneficio di sorta. Può accadere che certi tipi di dolore ai denti senza carie, o senza specifiche patologie odontoiatriche evidenti, si trasformino in piccoli rompicapo, sia per i pazienti che per gli stessi medici curanti. Se non si ha l’assoluta certezza della diagnosi, la strategia migliore è quella di non adottare rimedi o procedure eccessivamente invasive o irreversibili. Le categorie di dolore non odontogeno sono le seguenti:
• Dolore di origine cardiaca – infarto del miocardio e angina pectoris hanno sintomatologie dolorose che possono irradiarsi alla spalla, al braccio, ma anche alla mandibola e ai denti.
• Dolore sinusale – i siti anatomici di origine sono di solito i seni mascellari e la mucosa paranasale, con manifestazioni dolorose pulsanti e sensazione di pressione al di sotto degli occhi. Il trattamento è con antibiotici, decongestionanti e antistaminici.
• Dolore miofasciale – è provocato dalla presenza di “Trigger Points” (punti grilletto), cioè siti muscolari con noduli o bande contratte che scatenano impulsi dolenti in particolare durante l’attività masticatoria o con il movimento. In questo caso sono da trattare le fasce muscolari interessate, non i denti.
• Dolore neurovascolare – provocato da cambiamenti nei vasi sanguigni e nei nervi a livello neuronale, si associa a emicrania, cefalea continua o a grappolo. Risolvendo la causa del mal di testa si ha anche la completa remissione del dolore dentale.
• Dolore da neoplasie o da lesioni – vi sono patologie tumorali e lesioni all’interno del cranio, che possono causare mal di denti. In questi casi gli altri sintomi piuttosto pronunciati sono il dimagrimento, l’affaticamento e disordini di tipo neurologico.
• Dolore neuropatico – è causato da danni al sistema nervoso e si distingue a sua volta in episodico o continuo. Il primo è solitamente sporadico ma molto intenso, esempio lampante è la classica nevralgia del trigemino. Il trattamento di norma è farmacologico, solo molto raramente chirurgico. Il dolore neuropatico continuo è invece persistente e con intensità variabile. La terapia è di tipo farmacologico.
Cosa può provocare dolore ai denti non cariati?
Qualunque tipologia o fonte di stimolazione del tessuto nocicettivo dei tessuti nervosi, parodontali, o delle altre strutture dentinali, può causare forme di dolore ai denti senza carie, quindi anche non in presenza di infezioni, patologie odontoiatriche o infiammazioni gengivali. Detta stimolazione può avvenire in diretta conseguenza di traumi, urti, affezioni del cavo orale, sintomatologie post-operatorie (estrazioni, ottirazioni, devitalizzazioni), o anche come sensazione indiretta associata ad altre problematiche o disturbi organici. Se il mal di denti persiste per diversi giorni, non trova alcun sollievo o soluzione con i farmaci, ed è connesso ad aumento della temperatura, gonfiore facciale, sanguinamento, ecc, bisogna immediatamente allertare il dentista. Una forma molto diffusa di dolore ai denti senza carie è quella determinata dai “famigerati” molari del giudizio, che nel caso trovino ostruzione o difficoltà ad emergere, causano l’infiammazione della gengiva intorno e della corona erotta. Nello specifico i pazienti accusano anche mal di gola e al pavimento della bocca, con difficoltà nella masticazione e nella deglutizione.
Alla luce di ciò che è stato detto, appare chiaro che possono essere davvero tante le ragioni per cui la bocca non dà tregua e trasmette sensazioni di fastidio o di male. Il dolore ai denti senza carie è quindi abbastanza frequente, sebbene le sue cause siano quasi sempre, e fortunatamente, non gravi e relativamente semplici da risolvere. Il cavo orale è bersaglio di vari tipi di infezioni, mentre i denti e le sue strutture circostanti, subiscono l’influenza di svariati malesseri, addirittura l’eccessiva tensione e lo stress possono ricadere sulla salute di gengive e denti. Poter contare su un buon odontoiatra è un fattore essenziale per il benessere generale del paziente, in quanto anche senza particolari patologie del cavo orale, gli stessi sintomi riferiti dal soggetto, possono fungere da campanello d’allarme e da segnali per altri tipi di problemi.
Il trucco sta proprio nell’avere alle spalle il supporto di un bravo medico, senza indugiare troppo con l’autodiagnosi, sviluppando ipocondria e inutili fissazioni, ma senza nemmeno trascurare le sensazioni che il corpo comunica. Il dolore ai denti senza carie può rivelarsi un sintomo incidentale di un disturbo più serio, o magari anche qualcosa di assolutamente banale e facilmente curabile, tutto sta a fare chiarezza con l’aiuto di validi professionisti e con un pizzico di attenzione e collaborazione da parte propria.