Salute e benessere

Rischi di una carie in caso di gravidanza

Rischi di una carie in caso di gravidanza

Trascurare una carie in gravidanza, così come altre patologie odontoiatriche, può essere causa di seri problemi per la mamma e per il feto.

L’arco di tempo migliore per provvedere ad eventuali cure dentali va dalla quattordicesima alla ventesima settimana, rimandando all’occorrenza le terapie più invasive, dopo il parto. Una buona strategia di monitoraggio può essere quella di effettuare una visita odontoiatrica completa all’inizio dei nove mesi, ripetendola dopo la nascita del bambino, così da avere un quadro completo e fedele della situazione e dell’evoluzione di eventuali disturbi. Per le donne che aspettano un figlio, le regole per il mantenimento di una buona salute orale sono le stesse che valgono per chiunque altro, vale a dire:
• Spazzolare i denti accuratamente almeno tre volte al giorno per un tempo sufficiente
• Utilizzare uno spazzolino con setole medie
• Scegliere un dentifricio adatto possibilmente senza principi attivi sbiancanti
• Applicare il filo interdentale almeno una volta al giorno
• Usare moderatamente il collutorio per disinfettare la bocca
• Seguire uno stile di vita sano sotto il profilo delle abitudini quotidiane e alimentari (evitare fumo, alcol, caffeina, zuccheri)
Il periodo perinatale, e in generale l’intera gestazione, rappresentano un momento particolarmente delicato per l’organismo femminile, in questa fase della vita avvengono rilevanti cambiamenti nel fisico e nella sfera emotiva, determinati anche da importanti variazioni ormonali. Episodi frequenti di nausea e vomito, la maggiore densità della saliva, sono ad esempio condizioni che rendono meno efficaci le naturali difese del cavo orale nei confronti dei batteri, con maggiore probabilità di sviluppare un’infezione o un’irritazione gengivale.

carie gravidanza

 Perchè è così comune la carie in gravidanza?

La possibilità che si formi una carie in gravidanza inoltre aumenta anche perché le future mamme tendono a ricercare cibi più ricchi di zuccheri, creando le condizioni favorevoli per l’accumulo di placca e tartaro. In nove mesi inoltre può variare anche la risposta immunitaria del corpo, lasciando campo libero ad infiammazioni o parodontiti, senza contare che episodi di reflusso esofageo favoriscono l’erosione dello smalto.
I rischi di una carie in caso di gravidanza sono tutt’altro che trascurabili, specialmente per la salute del nascituro. Infezioni e infiammazioni dentali sono determinate dallo sviluppo di focolai batterici che attraverso i tessuti della bocca posso entrare in circolazione e raggiungere il feto. Numerosi studi medici rilevano una preoccupante incidenza di problematiche come parti prematuri e ritardi nello sviluppo del neonato, associati a patologie odontoiatriche non curate nel periodo perinatale. Lo scetticismo nel sottoporsi a visite e cure dentistiche dipende principalmente dal non voler prendere farmaci, in particolare analgesici, per paura che possano arrecare danno al bambino. In un passato non così lontano, vi era la credenza comune, anche tra molti medici, che le donne dovessero praticamente rassegnarsi a “perdere un dente ad ogni gravidanza”. Il motivo era proprio la convinzione di non poter curare problemi odontoiatrici, altrimenti le conseguenze per il nascituro sarebbero state gravi e irreparabili. Questo timore è tuttavia infondato, in quanto i prodotti che vengono impiegati oggi sono assolutamente innocui per il feto, ed anzi in molti casi sono utili per scongiurare problemi più seri.

gravidanza sorriso

Nella cura delle carie in gravidanza, l’impiego di antibiotici è fondamentale per prevenire o spegnere infezioni, debellando batteri e patogeni che possono minare la salute della madre e quindi anche quella del bambino. La scelta della giusta tipologia di farmaci va in ogni caso affidata al ginecologo, che sarà certamente in grado di suggerire le soluzioni migliori e più sicure. Un’altra categoria di medicinali piuttosto demonizzati per le donne in attesa, sono gli anestetici, considerati pericolosi per il feto, e anche dopo per l’allattamento. Innanzi tutto va chiarito che in odontoiatria la quasi totalità degli anestetici è di tipo locale o topico, così da avere un impatto lievissimo sull’organismo, oltre che smaltito in breve tempo tramite fluidi corporei. L’anestetico somministrato per iniezione può al massimo influire sul sapore del latte materno, un effetto che svanisce dopo poche ore. Come precauzione si può utilizzare un tiralatte, somministrare al piccolo il latte “buono”, scartando quello prodotto nelle ore immediatamente successive all’anestesia. In un trattamento della carie in gravidanza, se è proprio necessario un intervento di tipo invasivo e non si vuole indulgere nell’utilizzo dell’anestetico somministrato tramite iniezione, l’alternativa può essere la sedazione cosciente. L’inalazione del farmaco per via aerea ha senza dubbio una maggiore innocuità rispetto all’assunzione tradizionale, in quanto il principio attivo analgesico non viene metabolizzato direttamente dal corpo, e per di più viene eliminato molto rapidamente.Restando in tema di necessità strumentali più o meno rischiose durante la gestazione, non si può far a meno di parlare delle radiografie. In via generale è meglio evitare lastre a meno che non ve ne sia la necessità, poiché l’assorbimento delle radiazioni ionizzanti è nocivo in termini di probabilità.

sorriso gravidanza

 Si può fare la radiografia in caso di carie in gravidanza?

Se una radiografia risulta essenziale ai fini diagnostici, verranno impiegate contromisure per annullare i potenziali danni al bambino (collare e grembiule in piombo). Per prevenire la formazione di carie in gravidanza e in generale l’insorgere di altri disturbi di tipo dentale, può essere utile questo piccolo vademecum, tenendo presente che si tratta solo di buone regole generali, e che nulla può sostituire la guida specifica del proprio medico di fiducia:

• Primo trimestre di gestazione – visita odontoiatrica di controllo, cura dell’igiene orale domiciliare, evitare se possibile farmaci e radiografie, seguire un’alimentazione corretta.

• Secondo trimetre di gestazione – eseguire un’accurata pulizia dei denti, eseguire radiografie solo se davvero necessario ai fini diagnostici, assumere farmaci esclusivamente su prescrizione del dentista e in accordo con il ginecologo.
• Terzo trimestre di gestazione – sottoporsi solo a cure strettamente necessarie, rimandando le meno urgenti a dopo il parto. Al termine della gravidanza sottoporsi a una nuova visita odontoiatrica di controllo.

I rischi di una carie in caso di gravidanza si possono ricondurre essenzialmente ad una sorta di sensibilizzazione infiammatoria, un processo che ha origine nella bocca ma che tramite la proliferazione dei batteri e l’attivazione delle risposte immunitarie, può arrivare addirittura ad irritare la cavità uterina. Rimandare la visita odontoiatrica o anche solo la pulizia ai denti durante la gestazione, non ha nessuna motivazione, anzi è assolutamente controproducente, e può rivelarsi una scelta di cui ci si potrebbe pentire. Al di là della minaccia batterica, il dover sopportare un mal di denti per un periodo troppo lungo, può scatenare cambiamenti fisiologici di reazione da parte del corpo. L’organismo in momenti di allarme o per attenuare il dolore, tende a produrre sostanze dette “catecolamine”, conosciute meglio come adrenalina e noradrenalina. Queste ultime causano reazioni fisiologiche di cui può risentire il feto.

Continuando a parlare di come il corpo della donna si trasforma durante la gestazione, non bisogna dimenticare le scariche di ormoni come il progesterone. Quest’ultimo è vitale per la salute di mamma e bambino, ma agisce anche sulle mucose del cavo orale, rendendole più sensibili e più facilmente soggette ad infezioni o infiammazioni. Oltre alla carie in gravidanza si deve quindi stare allerta anche per potenziali gengiviti, che possono a loro volta sfociare in parodontiti. Una gengiva irritata prima si gonfia poi si ritrae, lasciando scoperto il colletto dentale e indifese le strutture di sostegno e di supporto del dente. Risultato più probabile è la temuta piorrea, una patologia estremamente fastidiosa che però può essere prevenuta a monte, tenendo sotto controllo l’igiene orale e la salute delle gengive.

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