Il principale metodo professionale per ottenere un sorriso stile hollywoodiano è lo sbiancamento denti con laser, detto anche sbiancamento denti a led.
Una dentatura perfetta e smagliante è considerata da sempre un alleato importante nei rapporti sociali, nel lavoro come nella vita privata, oltre che un fattore estetico fondamentale per l’immagine e l’autostima. Esistono svariate tecniche per schiarire lo smalto dentale, a cominciare da metodi naturali o casalinghi, fino a quelli più complessi da effettuarsi esclusivamente presso studi odontoiatrici specializzati. A prescindere da quale sia il rimedio scelto, un sorriso bello deve soprattutto essere sano, ciò vuol dire che a poco serve avere una bocca tipo porcellana, se poi in realtà si trascura la salute di denti e gengive. Accumulo di placca e tartaro, carie, infiammazioni, infezioni, gengiviti e parodontiti possono vanificare in breve tempo qualunque trattamento, e anzi possono aggravarsi con azioni chimiche e abrasive.
Ma perchè nel corso del tempo i denti perdono la loro naturale colorazione?
Questa decolorazione dei denti può essere dovuta a:
• Predisposizione genetica
• Abitudini alimentari
• Scarsa igiene orale
• Fumo
Relativamente alla predisposizione genetica non si può fare molto, tranne forse il mantenere una quotidiana e costante cura per la pulizia e il benessere del cavo orale. Per tutti gli altri aspetti che possono determinare o accelerare il processo di ingiallimento dei denti, è tutta questione di disciplina e di corretti stili di vita.
Non è necessario diventare dei monaci e privarsi di tutto, ma ad esempio un fumatore incallito potrebbe ridurre il numero di sigarette, un consumatore accanito di caffè può scegliere di scendere a due o tre tazzine al giorno, come ci si può limitare nel mangiare alimenti particolarmente ricchi di zuccheri o coloranti. Prima di rivolgersi ad una struttura professionale per lo sbiancamento denti con laser, bisogna fare una premessa fondamentale, cioè che non tutti le dentature macchiate o sbiadite possono trarre effetti benefici da un trattamento di schiarimento, naturale o chimico. La ragione sta nel fatto che in alcuni casi la differente sfumatura della superficie dello smalto, non è dovuta all’abuso di tabacco o caffè, ma è causata da disturbi quali la discromia. Si tratta di un’alterazione innata della pigmentazione dentale, così che a nulla varrebbe un trattamento di sbiancamento denti con led o laser, poiché permarrebbe ugualmente una diversa nuance sullo smalto delle arcate.
In caso di discromia genetica dello smalto, anziché perdere tempo e denaro con insistenti, ripetuti e per di più inutili tentativi di sbiancamento denti a led o altro tipo di metodo, è più consigliabile ricorrere ad alternative quali le faccette dentali. Queste ultime sono in pratica dei cappucci fatti in ceramica o speciali polimeri, che vengono applicate al di sopra del dente, allo scopo di correggere visivamente la differente pigmentazione nella dentatura. Occorre precisare che l’uso di faccette dentali non è una procedura da poter effettuare da soli, in quanto il dente deve essere in precedenza “preparato” dall’odontoiatra, per l’innesto dei rivestimenti. Il trattamento prevede che venga raschiata una piccolissima porzione di smalto per ricavare lo spazio sufficiente ad ospitare la faccetta, che a sua volta viene poi fissata con speciali collanti e attaccata in maniera semi-permanente. L’utilizzo delle faccette è una pratica diffusa in odontoiatria estetica, e può risolvere in modo soddisfacente diverse problematiche non solo di discromia, ma anche per denti danneggiati in seguito a malattie o traumi.
Come posso sapere se lo sbiancamento dei denti con il laser fa per me?
La soluzione dello sbiancamento denti con laser, in generale professionale o “fai da te”, dovrebbe essere adottata solo nei casi in cui non sussistano particolari controindicazioni o quando a prescindere dalla tecnica utilizzata, non vi è garanzia di risultati apprezzabili. Chiedere consiglio al proprio dentista è sempre la strategia migliore, così da evitare problemi anche gravi, provocati dall’abuso di sistemi casalinghi (strisce adesive, dentifrici sbiancanti, gel, penne sbiancanti, bicarbonato di sodio, salvia, pasta di fragole, bucce di agrumi, succo di limone, ecc.) o professionali, spesso eccessivamente invasivi. Molti rimedi sbiancanti di tipo domiciliare hanno il vantaggio della comodità e dell’economicità, ma possono risultare troppo abrasivi e dannosi per lo smalto dentale, e per la salute stessa dei denti e delle gengive.
Lo sbiancamento denti con laser è una pratica di estetica odontoiatrica, appositamente regolamentata dalla FDA (Food and Drugs Administration), attraverso la definizione e l’approvazione di determinati tipi di lampade impiegate lo schiarimento dello smalto. I diversi tipi di apparecchiature si distinguono in:
• Laser a diodi – più comune e diffuso, permette ai principi attivi sbiancanti di penetrare in profondità nei tessuti dentali, con risultati rapidi ed eccellenti. Un effetto collaterale è un inevitabile aumento della temperatura all’interno del cavo orale e sulla superficie delle aree trattate e irradiate dai fasci luminosi.
• Laser a CO2 – efficace ma al pari del laser può provocare innalzamento termico e scatenare irritazioni della polpa dentale.
• Laser ad argon – il perossido di idrogeno, applicato sulla superfice dei denti, viene attivato con emissione di fotoni ad alta energia. Il vantaggio della tecnica con argon è che rispetto al laser e al CO2 non vi è sviluppo di calore.
Quali sono le fasi per una corretta procedura di sbiancamento denti a led?
• In primo luogo dovrebbe essere effettuata un’accurata pulizia dei denti alcuni giorni prima del trattamento sbiancante.
• Successivamente si determina il livello di schiarimento grazie ad una scala colorimetrica
• Si fotografano entrambe le arcate prima del trattamento, così da poter confrontare il risultato al termine della procedura.
• La bocca viene spalancata con un apposito divaricatore e viene applicato il principio attivo (di norma perossido di idrogeno o di carbamide).
• Si attiva il principio attivo applicato tramite irradiazione laser, i coni luminosi fungono da catalizzatori e liberano l’ossigeno contenuto nelle sostanze sbiancanti. L’ossigeno frantuma le molecole iperpigmentate (macchiate o ingiallite), tramite una reazione chimica (ossidoriduzione).
• La fase post irradiazione prevede che il soggetto resti in posa per circa 30 minuti, in modo che il prodotto finisca la sua azione schiarente.
• Viene rimosso il gel residuo
• Si fotografano entrambe le arcate dentali per confrontare il risultato con l’immagine originaria
Subito dopo la procedura, potrebbe verificarsi un temporaneo aumento della sensibilità dentale o un lieve bruciore gengivale, disturbi transitori che nella maggior parte dei casi hanno breve durata. I potenziali effetti collaterali, solitamente abbastanza rari, sono legati in particolare all’aumento termico provocato dagli impulsi laser, o a specifiche reazioni allergiche per le sostanze utilizzare durante la seduta. Qualunque siano i disturbi accusati, durante o dopo lo sbiancamento denti con laser, bisogna immediatamente comunicarlo al proprio medico. Si può effettuare un ulteriore trattamento sbiancante a debita distanza di tempo, di solito uno o due anni, alternando questa operazione con altre soluzioni chimiche o naturali di altro genere.
Quando non si dovrebbe sottoporsi ad uno sbiancamento dei denti a led?
Per precauzione è in ogni caso consigliabile farsi guidare dal proprio odontoiatra, così da scongiurare problemi e danni ai denti. Il trattamento di sbiancamento denti a led è sconsigliato o controindicato in caso di:
• Gravidanza
• Allattamento
• Allergia o intolleranza ad uno o più sostanze contenute nel gel smacchiante
• Presenza di carie, tartaro, placca, denti malati, ipersensibili o gravemente danneggiati, gengive irritate, afte o stomatiti.
• Patologie croniche gravi